L'altra metà .. del cinema italiano - di S.Trebbi

Simone è un inguaribile amatore, colleziona momenti (tradimenti) con donne bellissime di cui non ama solo il corpo, dice lui...

In principio fu Gloria Guida.

La incontrai per caso da ragazzino in una serata solitaria in casa sul canale 11 della vecchia e cara tv analogica. Purtroppo c’era un uomo con lei e fui subito geloso di lui.. Lino Banfi. Fu amore a prima vista. Lei è il primo amore che non si scorda mai. La prima donna che ho adorato.. sognato.. e la prima donna che ho visto nuda. Ma non fu solamente un amore carnale come si può facilmente credere. Di lei amavo anche il suo sguardo, il suo sorriso e la sua voce. Le altre protagoniste di quel genere (all’epoca considerato di serie B, ora rivalutato anche da Quentin Tarantino) Edwige Fenech, Barbara Bouchet, Lilli Carati ecc. ecc non mi interessavano.. vabbè un po’ apprezzavo anche loro ma io avevo nel cuore solo Gloria. Quando la incontrai dal vivo, sempre bellissima tanti anni dopo per caso all’ingresso dello stadio, fu un’emozione vera proprio come quando si incontra a distanza di tempo un vecchio amore mai dimenticato. Ricordo che lei mi fece un sorriso come se sapesse.. e come se anche lei provasse per me quello che provavo io.

Io mi sono sempre innamorato delle donne che ho conosciuto sul grande schermo. Ora sono fidanzato con Kate Winslet. Certo sono innamorato più io di lei di quanto lei lo è di me ma non importa. Il mio amore è a fondo perduto. Ha un anno meno di me, mi piace l’idea che invecchieremo insieme. Molta gente che frequenta poco il cinema pensa che abbia fatto solo Rose in Titanic e che se si spostava un po’ Jack Di Caprio poteva salire sulla zattera e salvarsi. In realtà i cinefili la conoscono per i suoi tanti film in cui ha ruoli potentissimi. La trovo un’attrice eccezionale e coraggiosa. E morbida.. e bellissima. La scintilla del nostro amore scoccò con “Iris - Un amore vero” dove aveva il ruolo della scrittrice Iris Murdoch da giovane. Avrei poi voluto abbracciarla e coccolarla in “Neverland - Un sogno per la vita”, correre con lei verso la verità in “The life of David Gale”, sdraiarmi di fianco a lei sul ghiaccio al posto di Jim Carrey in “Se mi lasci ti cancello”. Ma i ruoli dove credo tocchi livelli altissimi di bravura sono quelli di Hanna in “The reader”, Ruth in “Holy Smoke” e April in “Revolutionary road”. Pazzesca.

Ebbene.. lo confesso: non sono un fidanzato fedele. Si, ho tradito anche Kate Winslet (ma vi prego non diteglielo). La mia attività compulsiva di cinefilo mi ha fatto conoscere tante donne e purtroppo qualche volta non riesco a trattenere pensieri amorosi anche per altre attrici.

Giovanna Mezzogiorno ad esempio la incontrai giovanissima ne “Il viaggio della sposa” di Sergio Rubini. C’è una scena dolcissima in particolare che mi è rimasta impressa in cui Bartolo (Sergio Rubini), un semplice stalliere, deve recitare una poesia a Porzia (Giovanna) giovane nobile che sta accompagnando dal promesso sposo: “Oh mia amata.. luce degli occhi miei”, ecco su quel verso Bartolo si avvicina a lei e invece che recitarlo glielo sussurra preso emotivamente dalla vicinanza alla sua bellezza ma anche, ahimè, dalla malinconia per la consapevolezza di un sogno d’amore impossibile. Poi Giovanna maturò come attrice fino ad arrivare a livelli altissimi come in “Vincere” di Marco Bellocchio accanto a Filippo Timi, ma io la ricordo con un sorriso anche in quella litigata furente con Stefano Accorsi ne “L’ultimo bacio”, nel mio film del cuore di Ospeteck in cui una casalinga malinconica osserva la sua vita da un altro punto di vista, appunto quello de “La finestra di fronte” alla sua, o nella sua dolce storia con Franco (Max Gazzè) mentre accompagna quella band un po’ scapestrata nel viaggio non solo fisico ma anche esistenziale di “Basilicata coast to coast”.

E ora uno scoop: sono stato fidanzato per tanto tempo anche con Sabrina Ferilli. La conobbi nel film di Virzì “La bella vita”. Il nostro amore proseguì molto intenso anche nel film “Vite strozzate” di Ricky Tognazzi per poi trascorrere insieme anche le “Ferie d’agosto” sempre di Paolo Virzì. Il mio amore per lei era noto anche in famiglia. Addirittura mia madre mi tagliava le foto di giornali con lei e ci attaccava con lo scotch una vignetta con un messaggio per me. Chissà se mia madre e la Sabri sarebbero andate d’accordo se fossi un giorno riuscito a presentarla a casa. Ovviamente acquistai il suo calendario.. che all’epoca aveva un valore perché fu il primo vero calendario prima che si moltiplicasse l’offerta di attricette, vallette, veline, letterine nude. Ed esultai quando la Roma vinse lo scudetto nel 2001 per poter ammirare il suo spogliarello al Circo Massimo. Poi come spesso succede nelle storie d’amore le nostre strade si separarono consensualmente. Lei fece qualche fiction, un po’ di tv, qualche cinepanettone a cui non ero interessato. L’ho ritrovata qualche anno dopo ne “La grande bellezza” di Sorrentino, sempre bella e ancora più brava di come la ricordavo. La nostra è stata una storia bella.. fatta non solo di sogni erotici ma anche di stima vera. Sono stato contento di averla ritrovata in un film così importante.

Un’altra attrice che amo molto è Isabella Ragonese. A chi va al cinema solo a Natale il nome non dirà molto eppure è un’attrice molto apprezzata nel cinema italiano. Ci siamo conosciuti in una Venezia magica e irriconoscibile durante i “Dieci inverni” di Valerio Mieli. Io la trovo deliziosa. Mi piace tanto quell’aria dolcemente surreale che la contraddistingue. Non è di quella classica bellezza sexy come altre attrici con cui ho avuto una storia eppure è proprio quella normalità da ragazza della porta accanto a renderla speciale. Non è un’attrice da film che sbancano il botteghino, anzi è sicuramente lei che li sceglie con cura tra le offerte che le arrivano spesso anche da registi esordienti. Dopo essere stata la bravissima Marta in “Tutta la vita davanti” ha proseguito in tanti film anche poco commerciali come nel coraggioso “Viola di mare”, “La nostra vita” di Lucchetti, o “Il primo incarico” di Giorgia Cecere. Ne “Il giorno in più” nel suo appartamentino di New York ho rischiato di confessare a Kate Winslet che amavo Isabella ma poi preferito continuare ad amarla di nascosto e non farmi lasciare dalla mia Kate. Nel film dedicato al mio poeta per eccellenza “Il giovane favoloso” Giacomo Leopardi lei fa la sorella Paolina. E recentemente l’ho vista insieme ad Alessio Boni in un film di nicchia “In un posto bellissimo” sempre di Giorgia Cecere dove secondo me è incantevole.

Devo dire che il cinema italiano degli ultimi anni mi ha regalato tante amanti.. Valentina Lodovini nel film di Carlo Mazzacurati “La giusta distanza”. E avrei voluto aiutarla e proteggerla Mara, quella bella maestrina in quell’inquieto paese sperduto nella provincia veneta. Il finale di quel film è tragico, ovviamente parlo solo della finzione cinematografica, ma mi piace pensare che quella giovane maestrina con la sua dolcezza e quel suo sorriso abbia riscaldato, e perché no anche migliorato, quel microcosmo di quella umida provincia sperduta.

Valeria Solarino conosciuta in “Viaggio segreto” di Roberto Andò e ammirata in “Viola di mare” insieme a Isabella Ragonese. In “Viaggio segreto” ho ballato un lento con lei completamente nuda che stava sui miei piedi. E’ una delle scene finali del film. E’ un momento molto emozionante: in sottofondo Billie Holiday canta struggente “I’m fool to want you” e loro (si, mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo… era con una altro), con le lacrime agli occhi, riscoprono sé stessi e un terribile segreto nella loro casa dell’infanzia piena di fantasmi. Beh, comunque lo consiglio a tutti un momento così: ogni uomo dovrebbe ballare con la propria compagna nuda con i suoi piedi appoggiati sui propri e in sottofondo le note di quella canzone. Credo abbia un potere terapeutico.

Ho avuto una bella cotta anche per Vittoria Puccini, viso d’angelo, conosciuta in “Tutto l’amore che c’è” di Rubini dove mi ricordo che interpretava una ragazza milanese di nome Gaia che sbarcava dal nord insieme ad altre sue due amiche in una cittadina pugliese degli anni 70 creando decisamente scompiglio tra i ragazzi del paese. Con Rubini ha fatto anche “Colpo d’occhio” dove c’è una scena meravigliosa in cui lei si lascia fotografare nuda dal suo fidanzato (Scamarcio) mentre fa il bagno al fiume. Ecco, se dovessi definire il nudo di Vittoria Puccini lo definirei un nudo di classe, elegante. Il nudo artistico per eccellenza. Un nudo inconfondibile come del resto anche la sua voce che riconoscerei fra mille.

O la bravissima Jasmine Trinca che sto seguendo dal primo momento in cui l’ho vista debuttare al cinema nel ruolo della figlia di Nanni Moretti ne “La stanza del figlio”. Dopo quell’inizio con il botto per lei solo film speciali: dal complesso ruolo di Giorgia in “La meglio gioventù” a quello di Delia in un film che ho trovato potentissimo “Nessuno si salva da solo” di Castellitto.. la scena finale in cui i 2 protagonisti Scamarcio e la mia Jasmine si guardano con un sorriso con in sottofondo Lucio Dalla che canta “La notte dei miracoli” credo sia uno dei più bei finali cinematografici che ho visto negli ultimi anni.

Con Claudia Gerini, il nostro rapporto è iniziato in ridere. All’inizio eravamo veramente solo amici e niente di più. Era proprio brava e divertente quando recitava nei panni di Jessica con il Verdone indimenticabile del “famolo strano”. Anche se quella scena in cui Jessica e Ivano parlano annoiati al telefono ai loro amici con quel mitico “Ndo' state? Che ffate? Nd'annate?” ovviamente è solo apparentemente comica ma è invece molto malinconica (è in effetti quello che adoro del cinema verdoniano: la malinconia mascherata dalla comicità). Poi si è cimentata anche in film molto importanti come “La sconosciuta” di Tornatore. O è stata meravigliosamente nuda in “Viaggio segreto” di Roberto Andò dove interpretava la mamma di Alessio Boni e Valeria Solarino. E in quel film è praticamente sempre nuda! Ed è un nudo portato benissimo come un abito di scena (per citare una famosa frase di Brigitte Bardot).

E la simpatica Ambra Angiolini.. riuscita a sfuggire dal buco nero della tv commerciale in cui rischiava di essere imprigionata per sempre, è venuta fuori in “Saturno contro” di Ospeteck, ha poi fatto alcune commedie piacevolissime come “Stai lontana da me” insieme al Enrico Brignano e “Immaturi” per poi arrivare a cimentarsi in un film veramente difficile e intimista specialmente per una donna, “La scelta” di Michele Placido. E’ proprio brava la mia Ambra.. ed è pure simpatica!!

Una menzione speciale la merita la mitica Isabella Ferrari, che ho conosciuto sulla spiaggia mentre giocava a rubabandiera con Massimo Ciavarro in “Sapore di mare”. Per carità, sarà anche più figo Ciavarro di me ma avrei voluto vivere io al suo posto quei secondi lunghissimi in cui i 2 sfidanti si fissano negli occhi davanti al fazzoletto sorretto dal braccio teso del portabandiera.. e quei secondi sembrano ore mentre si decide mentalmente la strategia: prendere il fazzoletto e scappare oppure lasciarlo prendere allo sfidante e inseguirlo. Ecco, in quei secondi lunghi come l’infinito ci saremmo guardati negli occhi e poi sicuramente innamorati. In sottofondo Mario Tessuto avrebbe cantato solo per noi “Lisa dagli occhi blu” e chissà, magari avremmo passato l’estate a far l’amore sul bagnasciuga. Isabella poteva rimanere intrappolata nel clichet della classica bella bionda e basta, invece poi ha fatto film sempre più importanti e complessi come “Romanzo di un giovane povero” di Ettore Scola o “Amatemi” di suo marito Renato De Maria dove è splendida. Per non parlare dello scomodo e inquieto “E la chiamano estate” di Paolo Franchi dove lei, racconta in un’intervista, offre il suo corpo in maniera “drammatica, malinconica” e d’altronde sempre in quell’intervista lei dice “un attore non deve fermarsi dietro il pudore” (e lei in effetti in quel film non si è fermata..). Sono d’accordissimo con quest’affermazione!! Adoro gli attori coraggiosi, soprattutto ho un occhio di riguardo per le attrici, ormai lo avete capito. Amo le donne in tutte le loro sfaccettature.. amo infilarmi nel buio di un cinema ed esplorare ogni minuto dei loro corpi..

Ecco.. ho confessato i miei amori e ho fatto nomi e cognomi delle attrici italiane.. Ho amato anche molte attrici straniere.. ma questa è un’altra storia, forse un giorno ve la racconterò.

Vi ho confidato il mio grande amore per la Winslet… Lei è stupenda ma anche le altre con cui l’ho tradita, non giudicatemi, adoro emozionarmi con loro…non fraintendete.. le amo in tutte le loro complessità, in tutte le loro anime… ma non ditelo a Kate!


Simone Trebbi

Mi chiamo Simone Trebbi, ho passato i 40 e sono un sognatore. I miei sogni li alimento leggendo tanto, scrivendo, andando al cinema e viaggiando. Oltre al calcio, per cui nutro un amore viscerale che mantiene vivo il bambino che sono stato, queste sono le mie grandi passioni. Scrivo prevalentemente racconti (alcuni sono stati premiati in qualche concorso o pubblicati in qualche antologia in qua e là per l’Italia) e qualche articolo legato alla mia passione infinita: il cinema. Amo viaggiare con lo zaino in spalla in giro per l’Europa usando i mezzi pubblici. Molto spesso i miei scritti li ho pensati proprio in qualche angolo sperduto del nostro continente o passeggiando nelle vie della mia amata Bologna.

In copertina collage